Le visual novel faticano ad arrivare nel mercato europeo, vuoi per una richiesta diversa da parte del pubblico o per pura ignoranza sul genere. Anche chi vi sta scrivendo ammette di averne giocate ben poche, le quali, oltretutto, si distaccano molto dall’opera presa in oggetto per quest’articolo. Giochi impostati come se fossero dei dating simulator, in Giappone sono all’ordine del giorno, ma quando uno di essi viene generato partendo da una serie di post sulla caotica bacheca di 4Chan, si può intuire sin da subito che si è di fronte ad un'anomalia del mercato videoludico. Dopo molti anni di sviluppo e di rumor, finalmente il gruppo di sviluppo amatoriale Four Leaf Studios ha rilasciato Katawa Shoujo.
Una Visual Novel?!
Come da classico per il genere, il protagonista è un ragazzo, di nome Hisao Nakai, che frequenta le scuole superiori. Durante un nevoso giorno d’inverno una ragazza gli dichiara inaspettatamente il suo amore. Tale evento si rivela per lui un colpo al cuore, talmente forte da causargli un infarto. Si scoprirà, infatti, che Hisao è affetto da aritmia, un malanno che gli precluderà ogni attività fisica e lo costringerà a letto per molti mesi. Per cercare di restare al passo con gli studi, ma allo stesso tempo di porre attenzione al suo stato di salute, prende la decisione di trasferirsi nella scuola Yamaku, un istituto predisposto per accogliere studenti portatori di qualunque tipo di disabilità. Il gioco ripercorre ogni azione svolta da Hisao durante le giornate, raccontando tutto tramite il pensiero del ragazzo e i discorsi che intraprende con gli altri personaggi. Nella prima parte del gioco faremo la conoscenza di svariate persone all’interno della scuola, tra di essi ci sono le cinque ragazze sulle quali si incentrerà la seconda parte. L’intervento umano nel progredire della narrazione lo si ha durante alcuni dialoghi, in cui vengono poste delle domande al giocatore e, a seconda delle risposte, gli avvenimenti prendono direzioni differenti portandoci ad una conoscenza più approfondita di una di queste ragazze, fino ad un finale, diverso a seconda della relazione in cui si è arrivati, che può essere positivo o negativo. Ogni ragazza ha un background narrativo un po’ cliché ma ottimamente strutturato, che viene raccontato con dolcezza e molto tatto. Le disabilità passano presto in secondo piano, vengono trattate con naturalezza e senza alcun tipo di pregiudizio. Gli si potrebbe opinare un pizzico di banalità in certe scene, le quali però, prese nel contesto narrativo, non risultano inappropriate. In alcuni frangenti si fa sentire il peso delle tante linee di testo che in molti casi tendono al prolisso e ad una descrizione fin troppo approfondita di avvenimenti secondari. Sono presenti anche delle scene “erotiche”, che possono essere disabilitate dal menu, le quali però non si spingono oltre gli standard filmici odierni e in generale vengono descritte in modo più onirico che fisico.
Un Giocalibro illustrato
In aiuto al testo ci sono gli spirte dei personaggi che sono disegnati con abbastanza cura e riportano molti dettagli per quanto riguarda l’espressività. Essi hanno un ottimo uso all’interno delle scene per far comprendere meglio ciò che sta accadendo pur rimanendo immagini statiche. Si nota però un certo dislivello di cura sia tra le ragazze e i personaggi di contorno, sia all’interno del gruppo delle ragazze stesse, in cui alcune sembrano meno rifinite. I fondali che accompagnano la narrazione, riprendono foto reali alle quali è applicato un effetto acquarello, risultando gradevoli e funzionali. Le musiche sono semplici e vengono usate abbastanza bene, in certi casi si fa sentire un po’ troppo l’effetto loop all’interno delle scene lunghe, forse una migliore sincronia avrebbe giovato. A impreziosire la produzione sono stati realizzati anche alcuni filmati molto carini in puro stile anime, visualizzabili in determinati punti della storia. Al momento in cui scriviamo Katawa Shoujo è disponibile solamente in lingua Inglese ma, data la presenza della versione dimostrativa in italiano, possiamo ancora sperare in una traduzione.
Commento Finale
Quando qualcosa ha origine da 4Chan non ci si aspetta mai nulla di serio, in questo caso, invece, i Four Leaf Studios hanno saputo sviluppare il loro unico progetto con molta dedizione e umiltà, caratterizzandolo di unicità per i temi trattati. Il fatto che la produzione non sia giapponese, a conti fatti lo si può riscontrare nel modo in cui è stato steso il testo e per alcune scelte di character design, ciononostante l’ambiente che si respira giocandolo è esattamente quello che ci si aspetterebbe da uno sviluppatore nipponico. In definitiva, un’opera che sa coinvolgere ed emozionare nel suo piccolo, che vuole raccontare una storia semplice, ma diversa dal solito. Più che un videogioco ci piace definirlo un giocalibro ottimamente illustrato, scritto in un inglese facilmente comprensibile ma allo stesso tempo ricco di significati. Un’avventura consigliata a chi è disposto a fare nuove esperienze ma, tenuto conto che viene proposto gratuitamente per PC a questo indirizzo, consigliamo a tutti di dargli un’opportunità di prova.
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