Valve sa come fare il suo lavoro e lo dimostra in ogni nuovo progetto che intraprende. Portal 2 è una profusione continua di amore verso questo settore e verso chi sta vivendo la storia di Half-life sperando di ricevere risposte alle innumerevoli domande lasciate aperte.
“It's been a long time. How have you been? I've been really busy being dead. You know... after you murdered me?”
Esatto seguito di quel che era stato un progetto universitario il quale portò un nuovo modo di vedere i giochi in prima persona, Portal 2 apre mostrandoci come gli anni e nessuna sorveglianza abbiano devastato Aperture Science: il buon Wheatley con il suo accento british, ci sveglierà sbattacchiando la nostra stanza in nome della libertà e dando subito una dimostrazione di come il gioco sappia gestire la fisica avanzata. Dopo una prima parte che vede il ritorno di voci conosciute si passa alla rivisitazione di ciò che è stata Aperture Science da metà dello scorso secolo sino ad oggi con tante spiegazioni e inserimento di nuove domande; in questa sessione vengono introdotti i fluidi che danno nuova linfa vitale al gamplay. Concludendo con una parte più vicina al predecessore e un finale tutto da gustare. Una storia farcita di ironia, sarcasmo e dilemmi robotiani non può che far sorridere il giocatore nonostante le situazioni a schermo siano drammatiche; colpi di scena e capovolgimenti di ambiente la faranno da padrone dando così ad un puzzle game un’anima concitata e frenetica che richiede comunque al giocatore di pianificare le proprie mosse. A spezzare il ritmo ci sono però i caricamenti tra una stanza e l’altra che spesso, nelle fasi iniziali e finali, smorzano l’attenzione e una fase centrale che, al fronte di spazi immensi in cui operare, si rilassa un po’ troppo con un ritmi lenti e una narrazione ricolma di dialoghi inifluenti. Tutto questo non vi basta? C’è la assolutamente non accessoria Co-op che vi darà la possibilità di affrontare una nuova storia in compagnia di un amico nei panni di due androidi. Anch’essa studiata nei minimi particolari vi catturerà sin dalle prime battute.
“I’m in space”
Avete mai pensato ad un first person shooter in cui non si spara per uccidere? Bhe Valve si, l’ha applicato ad un puzzle game, ha introdotto l’uso dei portali e ha reso tutto più coeso tramite una fisica straordinaria. Una formula di gameplay che fa diventare la serie di Portal un punto da cui prendere ispirazione come perla di innovazione. La possibilità di farsi strada tra una stanza e l’altra aprendo portali è tanto geniale quanto affascinante. I vari livelli, meno chiusi e “a stanza” rispetto al primo, sono modellati per consentire al giocatore di studiare, elaborare ed eseguire una strategia di uscita; non è possibile perdersi ne tanto meno non riuscire a vedere la risoluzione dell’enigma, basta entrare nella filosofia del gioco e ci vorrà veramente poco. Per dare nuova varietà sono stati introdotti tre fluidi: il primo, blu, che consente di riceve una spinta pari a quella esercitata sulla superficie bagnata, il secondo, rosso, il quale eliminerà l’attrito permettendoci di correre più velocemente ed infine quella bianca che darà la possibilità di aprire portali la dove prima non era possibile.
The Source Power
I problemi più grandi di Portal 2 sono da riscontrare in un comparto grafico ormai un po’ datato che riporta texture non perfette e talvolta riciclate; tutto questo però sminuisce di fronte a luci dinamiche splendide e fisica avanzata. Farsi guidare dalla torcia di Wheatley mentre si è in un ambiente completamente buoi è emozionate per come la luce si diffonde in modo credibile e realistico nell’ambiente, ammirare stanzoni giganteschi in cui ci sono migliaia di cose che si muovono o che collassano una sull’altra è di grande impatto. Il titolo Valve eccelle anche per la gestione avanzata della fisica la quale da ampie ventate di innovazione nel gameplay creando scenari mai visti prima. Eccezionale il comparto sonoro con suoni di tutto ciò che facciamo e ci circonda riprodotti perfettamente, un doppiaggio (solamente inglese) recitato magnificamente e musiche coinvolgenti senza dimenticare l’immancabile motivetto finale.
Commento Finale
Portal 2 è l’esempio di come si possano creare nuove idee in un’industria ormai sempre uguale a se stessa; una cura maniacale da parte di Valve ha consentito a questo titolo che dovrebbe essere solo un prodotto laterale di eccellere in ogni campo e di porsi come pietra miliare per i nuovi game designer. L’aggiunta di una Co-op, un prezzo molto basso(per pc) e l’introduzione del cross-platform con PS3 sono aggiunte molto rischiose ma di sicuro successo. Saga che diventa sempre più parte di quell’universo narrativo creato da Half-Life, in questo secondo capitolo ha saputo sbaragliare ogni dubbio mossogli prima dell’uscita. Ed ora, che dobbiamo aspettarci da Hafl-Life 3?
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