Oggi giorno si fa un gran parlare a proposito
dei survival horror, su come l’utenza li preferisce e di come dovrebbero
tornare alle origini. Molte volte però, si perde il senso delle origini, quel
Resident Evil che nel 1996 s’impose come pietra miliare della storia
videoludica. Per il suo tempo introduceva meccaniche di gioco che non si erano
mai viste fino a quel momento, il più delle volte, votate a sfavorire la
praticità d’utilizzo e la semplicità di gioco. La più importante novità, che lo
rese famoso, era data dal fatto che si prefiggeva d'essere il primo gioco che
non ambiva a divertire l’utente bensì a terrorizzarlo. Da lì vennero fatti
numerosi seguiti, remake e molte altre saghe cercarono di avvicinarcisi il più
possibile, ma mai nessun altro gioco raggiunse la tensione e l’angoscia che il
capostipite sapeva imprimere nei cuori dei giocatori.