giovedì 10 marzo 2011

Metal Gear Solid: Peace Walker



Per un sito che vuole parlare di videogiochi fatti con passione è d’obbligo iniziare con un titolo della serie massima esponente in questo ambito: Metal Gear Solid. In questa sede verrà recensito per la precisione l’ultimo arrivato, Peace Walker per Playstation Portable. Concepito dalla straordinaria mente di Hideo Kojima come il quinto esponente della saga rispetta tutte le aspettative tipiche della sua serie venendo però privato del numero ”5” nel titolo: niente più Portable Ops, questo è un vero e proprio Metal Gear Solid in tutto e per tutto con miriadi di richiami alle precedenti iterazioni di se stesso, scene comiche apprezzabili dai fan canzoni stupefacenti nei momenti più appropriati e risvolti inaspettati nella trama.










Nuclear deterrence with nuclear nukes
Il plot narrativo riprende da dove era rimasto nel terzo capitolo,
saremo dunque nei panni Naked Snake ora conosciuto come Big Boss che è alle prese con la realizzazione di un esercito senza frontiere nè ideali ma allo stesso tempo viene tormentato dai ricordi della sua mentore The Boss. Conoscere lo Snake Eater è pressoché imprescindibile per capire veramente il senso finale di questo capitolo: la storia, che inizialmente può sembrare banale, viene vivacizzata dalla solita minaccia nucleare e dagli immancabili Mech, che questa volta sono incredibilmente grandi, tutto in costante richiamo di situazioni accadute nel capitolo in esclusiva Ps2 (finché non uscirà per 3DS). È impossibile parlare dalle trama di questo gioco senza citare parti importanti, ma se avete giocato ai precedenti dovete ad ogni costo godervi questo capolavoro per chiudere un anello narrativo iniziato nel ’87.
“Otacon, why can’t I move?!”
Se da un lato abbiamo una storia fuori dal comune in quanto bellezza, il gioco si scontra con dei controlli altrettanto atipici ma questa volta in fastidiosità: il set viene quasi completamente rivisto perdendo di profondità (ad esempio non è più possibile strisciare), il codec è automatico e select serve per l’on/off della mira automatica, non avendo un secondo analogico il puntamento avviene tramite i quattro tasti frontali di destra. Esiste comunque la possibilità di personalizzare i tasti a proprio piacimento o tramite dei preset che restano anch’essi abbastanza discutibili. Per limare questo inconveniente il gioco viene strutturato a pennello per non farlo sembrare un problema eccessivo e infatti non pregiudica la valutazione finale. Adattandosi alla portatile Sony, Metal Gear Solid: Peace Walker, riceve una nuova gestione della storia che viene suddivisa in missioni principali e secondarie gestibili da una base operativa alla quale accederete ad ogni fine missione: da essa, in breve tempo, sarete in grado di gestire la ricerca e sviluppo di nuovi armamenti, lo stato dei mezzi catturati e avrete la possibilità di inviare truppe su fronti esteri in una sorta di minigioco gestionale; ovviamente non finisce qui ma preferiamo non addentrarci troppo.
I mech più grandi sullo schermo più piccollo.
Graficamente è ciò che di meglio si possa avere su PSP: i modelli dei personaggi, in particolare Big Boss, sono modellati perfettamente, le ambientazioni sono ricche di particolari e hanno una buona varietà. Le armi hanno ognuna le proprie peculiarità visive e sonore e la loro scelta ad inizio missione sarà determinante anche ai fini del gameplay . Ciò che stupisce più di tutto però è come su uno schermo così piccolo risalti l’immensità dei mezzi che dovremo fronteggiare: Kojima non si è dato limiti disegnando macchine mastodontiche e super accessoriate come il Cocon. Macchine grandi necessitano di grandi spazi e anche per questo la Kojima Productions ha svolto un eccelso lavoro ricreando ambienti ampi e spaziosi quando necessario e strette vie nei boschi tra delle rovine quando dobbiamo infiltrarci di nascosto. La storia viene prevalentemente narrata tramite sequenze di disegni animati con lo stile ormai collaudato sulla piccola di casa Sony, con tanto di quick time event che sono sempre ben implementati e difficilmente sbagliabili.

Commento Finale
Metal Gear Solid: Peace Walker prodotto dalla Kojima Productions e distribuito da Konami è un gioco che deve essere giocato da ogni possessore di PlayStation Portable per comprenderne le potenzialità e per deliziarsi con una storia tessuta con cura. Se siete dei fan della saga e non avete ancora comprato la portatile Sony, questo gioco non è un invito ma un obbligo a farlo il più presto possibile. Kojima non sbaglia mai, pur scendendo a compromessi con un hardware con dei controlli problematici. Aggiungendo una veste grafica perfettamente rifinita e dettagliata il titolo diventa parte integrante della saga e allo stesso tempo il miglior gioco sul panorama PSP.


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